
E’ scattata nel corso della scorsa notte la chiusura di un ristorante rinomato, che stava per riaprire le porte del locale dopo mesi di ristrutturazione, e tutto a causa di un acquisto di migliaia di euro, che ancora però non aveva ottenuto le dovute certificazioni e risultava ancora non a norma. Ecco cosa è successo.
Cosa è successo?
Chi lavora nel campo della ristorazione sa bene quante siano le magagne a cui bisogna fare fronte prima di ritrovarsi in guai seri: c’è la disciplina alimentare, dei requisiti da rispettare, un locale perfettamente riconosciuto a livello normativo e poi, cosa di non poco conto, tutto riscontrabile e giustificato in ogni parte.

Per cui, è necessario che, prima di aprire, magari dopo avere dato una bella svecchiata al locale, tutto sia perfettamente riconosciuto e facilmente riconducibile alle corrispondenze legali e normative che inducono a giustifica qualunque tipo di trasformazione del locale, anche se si tratta solo di una questione strutturale. Diciamo che è una vita sempre incerta.
Ma ancora di più, è obbligatorio attenzionare un aspetto importantissimo: tutto quello che acquisti di nuovo, sia semplicemente una macchinetta del caffè, deve essere obbligatoriamente sottoposta a controllo e a valutazione da parte delle autorità, e se non ottieni le autorizzazioni necessarie non puoi aprire e non puoi usare la nuova macchina.
Ecco qual è il guaio del nostro ristoratore
Il nostro ristoratore, dopo avere apportato una serie di modifiche a questo locale che aveva acquistato anni fa un po’ malconcio, aveva colto anche l’occasione di acquistare un macchinario che di solito ha costi davvero incredibilmente alti, alla comunque non molto modica cifra di 50 mila euro. Ciò significa che il locale avrebbe potuto aprire con una novità in cucina.

Un affare, certamente per chi se ne intende, ma non per le autorità, che poco prima dell’apertura si presentano al ristorante e bloccano tutto per due motivi: intanto il macchinario non era ancora collaudato e quindi senza certificazioni chiare e definite da un’autorità specifica per questo tipo di questione.
Ma ancora più importante il macchinario non era a norma di legge, in quanto appariva fuori norma. Chi lo possedeva, molto probabilmente, ne era a conoscenza e, volontariamente o meno, ha voluto vendere al nostro ristoratore un pezzo che non poteva mai essere considerato possibile da tenere e usare in un ristorante al giorno d’oggi. Eppure sembrava perfettamente in linea con i tempi e i requisiti.
La situazione si complica
Dopo il primo controllo, i guai per il nostro ristoratore sono andati aumentando, per la serie guai chiamano guai; così, dopo i controlli della Polizia è arrivato il Comune che ha notato che non tutti i lavori strutturali erano stati eseguiti a norma e non erano stati nemmeno dichiarati correttamente, per non parlare del fatto che la situazione economica ora cominciava davvero a traballare.

Il problema che adesso si palesa è che il locale è chiuso e bisogna attendere cosa succederà dal punto di vista legale prima di capire se potrà nuovamente riaprire senza conseguenze di nessun tipo. Ma purtroppo i guai continuano ad aumentare, perché? Perché comunque i costi ci sono e vanno comunque sostenuti.
Per cui, luce e gas vanno pagati, il mutuo per l’acquisto della licenza e del locale e tutti i lavori di ristrutturazione effettuati vanno comunque portati a termine e tutto senza che l’attività al momento sia davvero attiva e funzionante, anzi totalmente sottoposta al controllo delle autorità in attesa di capire il da farsi.
Cosa ci insegna tutto questo ?
L’Italia è un Paese molto complesso, con un’infinità di normative che regolano la vita quotidiana di ognuno di noi, in particolare degli imprenditori che spesso si trovano anche con le mani legate non potendosi destreggiare a dovere per portare a termine tutto quello che riguarda le cose di tutti i giorni, anche un semplicissimo acquisto.

E’ chiaro che serve maggiore controllo, ma servono anche delle regole meno aspre e più elastiche per consentire a un ristoratore di potersi muovere nel mondo della ristorazione senza il rischio di farsi trovare impreparato di fronte a un’irregolarità minima, ma che può compromettere davvero tutto il suo intero futuro.
Cosa sarà del nostro ristoratore, al momento non è chiaro. E’ necessario attendere l’evoluzione delle cose e soprattutto i tempi burocratici che governano queste cose. Ad ogni modo, è una questione spinosa questa, ed è importante capire come affrontarla per non vivere sempre nella sensazione che tutto possa andare a rotoli da un momento all’altro.