Pensionati, in arrivo un nuovo bonus: scopri quando riceverai il pagamento!

Ci stiamo avvicinando al periodo di compilazione del 730. Si tratta di un momento dell’anno nel corso del quale in molti si chiedono se hanno diritto o meno a qualche bonus in grado di rendere meno gravosa la loro situazione economica. Per ovvi motivi, nell’elenco in questione è possibile comprendere i pensionati. Sono in molti a chiedersi se l‘ex Bonus Renzi, oggi noto come bonus integrativo Irpef, sia accessibile anche da parte di chi ha ormai concluso la propria storia lavorativa. Vediamo qualche informazione in merito nella guida.

Il Bonus Renzi può essere richiesto anche dai pensionati?

Anche se il Bonus Renzi nasce come misura di sostegno ai lavoratori, alcuni pensionati possono farne richiesta. Prima di capire quali, vediamo un attimo le caratteristiche di questa misura. L’ex Bonus Renzi, caratterizzato da un ammontare complessivo pari a 1200 euro annui, nasce rivolgendosi a una specifica platea: coloro i quali percepiscono un reddito da lavoro dipendente.

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Nel caso della percezione di un reddito da pensione, non si ha diritto, testo della normativa alla mano, ad accedere a questo beneficio. Come sopra specificato, però, esiste un‘eccezione. Parliamo nello specifico della situazione dei neo pensionati. Si parla precisamente di coloro i quali, nel 2024, hanno concluso il loro percorso lavorativo con pochi mesi da dipendenti, per poi andare subito in pensione.

Questa platea di persone, qualora non avesse ricevuto il Bonus Renzi in busta paga, lo può recuperare, durante la fase di conguaglio, attraverso la dichiarazione dei redditi da presentare quest’anno. Essenziale è ovviamente aderire a determinati requisiti reddituali, dei quali parleremo in maniera piĂą approfondita nei prossimi paragrafi di questa mini guida.

Ex Bonus Renzi per i pensionati: un possibile esempio

Tracciamo il quadro di un possibile esempio concreto per capire meglio come funziona la richiesta dell’ex Bonus Renzi da parte dei neo pensionati. Immaginiamo la situazione di un lavoratore che, nei primi mesi del 2024, ha deciso di non richiedere in busta paga la suddetta misura di sostegno economico. Qualora fosse andato in pensione durante lo scorso anno e il datore di lavoro non avesse effettuato il conguaglio, potrĂ  recuperare, relativamente ai mesi del 2024 che lo hanno visto lavorare, il bonus attraverso il 730/2025.

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Ai fini del raggiungimento dei requisiti economici, i redditi da pensione non vengono considerati. Non contribuiscono in alcun modo al calcolo del limite reddituale, 28000 euro annui, per avere diritto all’ex Bonus Renzi. Il medesimo discorso fatto per i neo pensionati vale per coloro i quali, pur essendo percettori di un trattamento previdenziale, nel corso del 2024 hanno lavorato come dipendenti. In questo caso, è necessario che abbiano maturato un reddito da lavoro subordinato rientrante nei limiti previsti dalla normativa vigente.

Anche in questo caso, come previsto dai contenuti del comma 2, articolo 1 del DL 3/2020, i trattamenti pensionistici non concorrono in alcun modo al calcolo del limite reddituale entro il quale mantenersi per avere diritto alla misura integrativa che è l’ex Bonus Renzi di 1200 euro annui. Vediamo ora come compilare correttamente il 730 per richiedere il conguaglio.

Come compilare correttamente il 730 per richiedere l’ex Bonus Renzi

Vediamo ora i consigli pratici per compilare in maniera corretta e richiedere, se da pensionati si rientra nei requisiti sopra citati, l’accredito dell’ex Bonus Renzi. Iniziamo con il dire che i riferimenti all’ammontare del trattamento integrativo, non importa se effettivamente percepito o solo spettante, devono essere inseriti in corrispondenza del rigo C14 del quadro C.

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I professionisti che hanno il compito di prestare assistenza a livello fiscale, dai commercialisti agli addetti che lavorano presso i CAF, procedono poi al ricalcolo del trattamento effettivamente spettante al singolo pensionato sulla base del reddito da lavoro maturato prima di ritirarsi o portando avanti il percorso come dipendente pur percependo un trattamento previdenziale.

Per dovere di precisione, è il caso di dire che, nell’eventualitĂ  di una mancata erogazione nel corso dell’anno, il neo pensionato o il soggetto che percepisce un trattamento previdenziale ma ha maturato un reddito da lavoro dipendente nel 2024, riceve la somma restituita sotto forma di rimborso Irpef nel cedolino pensionistico.

Altri bonus per anziani

Per avere una panoramica completa delle misure di sostegno economico dedicate ai pensionati in questo periodo, non si può non citare il bonus da 850 euro introdotto grazie al DL del 29 marzo 2024. In vigore fino alla fine del 2026, è noto anche come Prestazione Universale e si articola in due somme.

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La prima, nota come indennitĂ  di accompagnamento, prevede una somma pari a 531,76 euro al mese. La seconda, l’assegno di assistenza, è invece pari a 850 euro al mese. Complessivamente, si parla quindi di un contributo di 1381,76 euro al mese. Con un budget complessivo stanziato dall’esecutivo pari a 250 milioni di euro, il bonus può essere richiesto a fronte di specifici requisiti.

Quello anagrafico prevede un’etĂ  uguale o maggiore agli 80 anni. Essenziale, inoltre, è che sia stata riconosciuta la necessitĂ  di un’assistenza per problematiche gravissime. Il richiedente deve risultare beneficiario di un’indennitĂ  di accompagnamento. Per quanto riguarda l’ISEE, invece, deve risultare uguale o inferiore ai 6000 euro. Concludiamo ricordando che la prestazione economica non può essere spesa in maniera casuale, ma per voci di spesa che vanno dalle prestazioni di cura fino al pagamento di lavoratori domestici o di professionisti sanitari che forniscono assistenza a domicilio.

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