
Il conto in banca, spesso unito al concetto di conto corrente, rappresenta uno degli strumenti più diffusi per il controllo e la gestione del denaro. Costituendo un elemento che viene costantemente messo in fase di controllo da parte delle banche di appartenenza che possono anche bloccare il conto ad esempio se è presente un errore o l’assenza di un documento.
Come funziona un conto corrente
Il conto corrente è il principale strumento, oggi ancora più diffuso e più semplice da gestire rispetto al passato, che consente la gestione, la spesa ma anche la ricezione oltre che l’invio di denaro, oltre a sviluppare diverse altre operazioni legate a doppio filo da quello che è un contrattto presso la banca.

Il conto infatti come qualsiasi altro strumento bancario rappresenta qualcosa che non è “proprietario” al 100 % da parte del titolare, ma che resta sotto una forma di controllo da parte dell’istituto di credito che provvede a tenerne viva la validità e la corretta funzionalità nel corso del tempo. Il blocco può configurarsi perciò in varie situazioni.
Ogni operazione che viene effettuata attraverso un conto corrente, come un bonifico in entrata o in uscita ma anche la semplice gestione, che oramai sempre più spesso avviene tramite via telematica, viene comunque sottoposta a controlli da parte di sistemi generalizzati che verificano anche la validità dei documenti e della presenza di irregolarità.
Blocco del conto a causa del documento: cosa succede
Al momento dell’apertura di un qualsiasi tipo di conto sono ovviamente necessari dei documenti legati all’identità dell’utente che diventa anche titolare. Generalmente per “blocco del conto” si definisce una condizione che non è inizialmente definitiva ma che può diventarlo se il titolare non decide di provvedere entro una tempostica.

Tutti i documenti riconosciuti come tali ed ufficiali sono soggetti ad una forma di scadenza, dalla patente, fino al passaporto, passando per la carta di identità, e per restare in regola anche con i controlli la banca è obbligatoriamente disposta ad essere munita di documenti aggiornati ed in corso di validità.
Se il documento legato al conto bancario scade, l’istituto di credito sviluppa una sorta di sospensione parziale delle funzionalità del conto, generalmente la scelta primaria è mantenere quelle essenziali, come la capacità di ottenere oppure emettere bonifici. Se entro sessanta giorni il titolare non procede ad aggiornare la propria documentazione il conto sarà disabilitato.
Obblighi
Anche le banche in questo senso sono portate ad avere alcuni obblighi legali, come evidenziato dalla legge italiana: qualsiasi operazione legata a scadenza varia non può essere improvvisa ma deve essere sempre accompagnata da una comunicazione ufficiale, che può avvenire in forma cartacea oppure tramite notifica elematica, attraverso l’app bancaria.

Allo stesso modo la banca deve sorvegliare in merito ad attività illecite, legate ad esempio operazioni di riciclaggio, condizione che naturalmente può provare altresì un blocco sul conto, per ordire dell’UIF, ovvero l’Unità di Formazione Finanziaria, anche in forma preventiva in ordine di controlli anche in questo caso comunicando il tutto.
Il denaro in questo caso viene congelato, successivamente alle verifiche in questione, elemento che se non sottoposto ad una corretta forma di comunicazione oppure tardiva forma di controllo, porta la banca a ricevere delle sanzioni direttamente da parte dell’UIF, che è come detto una entità indispensabile da parte dello stato.
Attenzione alle truffe
Spesso le parole “blocco” e “conto” sono legate a comuni forme di phishing, ovvero la più comune quanto diffusa forma di truffa telematica che può causare veri e propri furti di dati oltre che di denaro dal nostro conto. Naturalmente questo fa leva alla preoccupazione e all’urgenza causata da queste parole.

Molto spesso però messaggi, email ma anche notifiche che presentano queste parole sono in realtà false, e costitutiscono delle “finte comunicazioni” con il preciso scopo di esporre la “vittima” ad esporre i propri dati personali che sono ovviamente la “preda” più ricercata da parte di chi orchestra questi messaggi molto comuni.
Le comunicazioni ufficiali sono molto spesso legate alle notifiche delle banche ed è bene fare attenzione alla provenienza, controllando il mittente ma anche eventuali errori di battitura, di grammatica o di traduzione che sono molto spesso presenti all’interno del corpo del messaggio.
Condizione che viene anche spesso ricordata dalle stesse banche.