Stop alle erbacce tra i sassi: il trucco dei giardinieri che nessuno ti aveva mai svelato

Le erbacce sono molto fastidiose ma anche potenzialmente dannose oltre che per l’occhio anche per la presenza di altri vegetali presenti nell’ambiente circostante, naturalmente dal giardino fino alla presenza di ambienti con pietre, rocce o sassi. Eliminare le erbacce è una azione essenziale per chiunque disponga di un tratto di verde. Ma come farlo nel modo giusto?

Perchè crescono le erbacce?

Non esiste una singola categoria di pianta che entra in questo gruppo, ma per erbacce o più correttamente definite piante infestanti viene fatto riferimento a decine di specie anche non sgradevoli esteticamente ma che per proprietà e duttilità “invasiva” di crescita finiscono ad introdursi ovunque, anche non direttamente nel giardino.

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Tra rocce, pietre, addirittura mattonelle o in corrispondenza di aree dove di terreno ce n’è molto poco, le erbacce possono addirittura sviluppare una azione di rottura di elementi rigidi fino al cemento.
Generalmente le erbacce crescono in modo specifico con l’inizio della primavera, attraverso vari metodi di semina e concimazione.

Spesso come per il soffione o dente di leone la semina avviene attraverso vie aeree ovvero con il comune potere del vento che sposta i semi, in altri casi questo può svilupparsi con il trasporto umano, ma anche animale oppure con mezzi di trasporto meccanici (come le ruote), o ancora attraverso il consumo dei semi che non sono totalmente digeriti dagli animali.

Soluzioni

Per eliminare le erbacce è bene valutare vari tipi di interventi da quelli più superficiali che vanno a ridurre o ad arrestare la crescita superficiale della pianta, fino a quelli più radicali che vanno ad impattare in modo definitivo la struttura radicale della stessa naturalmente non esiste il metodo ideale per ogni contesto.

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Un erbicida troppo potente può essere dannoso per il terreno ma anche per l’ambiente, specialmente se sono presenti altre piante nei paraggi ed ancora di più se viene fatto ricorso ad elementi e sostanze che non sono originariamente concepite per l’eliminazione delle piante infestanti, cosa abbastanza comune che però può causare danni prolungati.

La soluzione più pragmatica e spesso già più che sufficiente è l’impiego di una zappa o uno strumento sufficientemente affilatto in grado di rompere fisicamente le piane infestanti fino in profondità, contesto che è possibile solo in caso di area sufficientemente vasta e piana. Se sono presenti sassi e rocce, esistono altre tecniche.

Eliminare le erbacce

Molto spesso basta fare ricorso all’acqua bollente da gettare direttamente sulle aree in questione, lasciare agire, così che l’azione possa riuscire a ridurre la resistenza delle radici. Dopodichè è sufficiente tirare la pianta nel suo fusto principale così da eliminare letteralmente il problema direttamente alla radice, metodo che è sicuramente il più sicuro per l’ambiene.

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Esistono poi soluzioni chimiche che agiscono direttamente sulla capacità della pianta di svilupparsi, conviene scegliere in modo molto specifico per evitare che la soluzione possa essere con il tempo fin troppo efficace ovvero rendere l’intera area totalmente sterile e quindi non adatta alla messa a dimora e semina in fasi successive.

Un qualsiasi diserbante andrebbe impiegato nelle giornate abbastanza tranquille, prive di grandi correnti d’aria e vento diffuso, allo stesso modo è bene proteggere adeguatamente il nostro sistema respiratorio ma anche le mani e gli occhi, con delle adeguate metodologie: maschere, occhiali e quant’altro, in quanto i diserbanti possono essere nocivi anche per noi.

Aceto di vino come diserbante

Spesso viene impiegato l’aceto di vino, o almeno questo viene consigliato in particolare sul web, come diserbante fatto in casa, e decisamente economico dato il costo non proibitivo. L’aceto di vino come qualsiasi altra forma di soluzione simile è effettivamente qualcosa che può essere estremamente efficace sia utilizzata in modo “puro” , sia diluito.

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Il problema è legato all’efficacia “eccessiva” per il terreno, essendo il principio attivo che compone l’aceto, ovvero l’acido acetico, estremamente efficace anche in profondità: questo può compromettere anche le piante circostanti e può sviluppare anche una forma di danneggiamento presso le falde acquifere, cosa che impatta anche sull’apporto idrico.

L’aceto quindi è molto efficace ma va utilizzato a piccolissime dosi ed esclusivamente in aree già di per se abbastanza sterili e sicure quindi per l’ambiente circostante. Non essendo qualcosa di “nato” come diserbante, per aree molto diversificate e vaste, conviene puntare su soluzioni più specifiche anche se magari più costose.

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