
Ci sono progetti che costano caro e altri che per fortuna permettono di poter guardare al futuro in modo tale che tutto quello che viene realizzato di nuovo abbia una finalità unica e sola nel suo caso. Non si tratta solo di creare aspettative, ma anche fatti concreti. Come nel caso del progetto che riguarda il fiume più lungo di Italia, il Po.
Il Po, di cosa parla questo nuovo progetto?
In uno di quelli che si presenta come lo scenario più bello di Italia dove il protagonista indiscusso è e resta il fiume Po, si sta per aprire la realizzazione di un progetto molto ambizioso, volto a creare una vera e propria rinaturazione epocale, per rivitalizzare questo ambiente naturale che negli ultimi decenni è stato colpito da numerose calamità.

L’obiettivo è quello di creare intorno al fiume Po una situazione tale che sia considerabile naturale al 100% con il risultato di dare vita a un ecosistema che accoglie e dimostra di essere propenso all’accoglimento di qualunque forma di vita nello specifico. Non è solo un progetto legato al fiume, è molto di più.
Ma di cosa parla di tutto? Si tratta di un intervento sostenuto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il famoso PNRR, un sogno che grazie a questi finanziamenti finalmente potrà diventare una incredibile forza di ripresa e riformulazione di un ambiente che è molto meglio di quello che si presenta in questo momento.
Cosa si intende riqualificare?
Intanto, considerando che negli ultimi anni i cambiamenti climatici hanno insistito su quello che era il corso d’acqua principale del fiume, dobbiamo anche tenere in considerazione che quello a cui si deve assistere è il tentativo di mettere in sicurezza tutte le aree a contatto con il fiume, nel caso in cui si verifichi una piena.

A questo vanno poi uniti altri tipi di intervento, tra cui il ripristino di 650 ettari di zone umide e un progetto di riforestazione che punti alla ricollocazione di specie autoctone. In questo caso, vanno quindi monitorate anche tutte le specie aliene che si sono registrate e trovate nell’area che insiste sul fiume Po.
Pertanto, si avrà un abbassamento di oltre 10 km di pennelli di navigazione per ridurre l’artificialità che si è determinata negli anni alla base dell’alveo. Quindi, è come se si volesse in qualche modo favorire anche un progetto di ripristino della fauna locale; un lavoro ad ampio spetto come si evince dai progetti.
Cosa succederà ?
Intanto ci sarà la creazione di nuovi spazi verdi, con parchi giochi e aree destinate al trekking e alle passeggiate in mezzo alla natura. Ma avremo anche un forte miglioramento di quelle che sono le condizioni di vita delle aree che si trovano vicino al fiume e vivono fondamentalmente di quello che lo stesso è in grado di fornire.

Quello che si noterà poi sarà anche una maggiore fruizione della potenza idrica nella zona. Considerando che il fiume avrà accresciuto potenzialmente il suo bacino, determinando una differenza tra il fiume e le lande vicine, questo avrà modo di distribuire in modo più completo e pieno l’acqua nei paese confinanti.
E’ un investimento che, come si vede, permetterà di migliorare le condizioni di vita e in particolar modo, darà voce a un’area che ha risentito negli ultimi anni di guai e problemi legati alla cattiva manutenzione, quasi non del tutto inesistente e che quindi adesso finalmente avrà luogo in modo massiccio.
Il modello per il futuro, con un costo non irrisorio
Questo progetto è sicuramente ambizioso, ma non vuole dire che non sia fattibile. Occorre sicuramente molto tempo prima di vedere un risultato tangibile di quanto detto, ma cominciando per tempo si potrebbero anche accelerare i tempi di inizio e di prosecuzione dei lavori. Inoltre, essendo un progetto da PNRR si possono avere delle risorse importanti.

Con un investimento pari a 357 milioni di euro, la prima cosa a cui andiamo incontro è sicuramente la volontà di darci almeno un tempo limite, che si concentra sul 2026, quindi il prossimo anno, nella speranza che davvero questi soldi siano ben investiti e consentano di cambiare davvero il volto di un’area che finora è stata bistrattata.
E’ una scelta coraggiosa, concreta e sicuramente molto moderna, che cerca di guardare come l’intervento dell’uomo non debba necessariamente essere visto e valutato come un danno. Anzi, possiamo, forse in una delle primissime volte, contribuire a dare un aiuto concreto e stabile a un’area che da sempre rappresenta l’Italia.