
I pomodori costuiscono la scelta “base” quasi obbligatoria per sviluppare una coltura non solo esteticamente interessante ma anche consensualmente produttiva, essendo questi ortaggi (che in realtà sono “frutta” dal punto di vista botanico) anche molto apprezzati in cucina, ed un elemento fondante per lo sviluppo di piatti. Esistono numerosi trucchi per ottenere una eccellente risposta in ordine di raccolto: osserviamo quali sono i principali.
Coltivazione del pomodoro
La pianta del pomodoro non è nativa del vecchio continente, essendo una specie che era già conosciuta nelle Americhe da svariate popolazioni native già molto prima dell’arrivo degli Europei, alla fine del XV secolo, con il risultato che possiamo osservare oggi in grosse bacche rosse sugose e molto saporite ma anche decisamente acidi.

Sono presenti come pochi altri vegetali nella cultura italiana ma anche in tutte le altre sufficientemente sviluppate, e possono vantare una quantomeno cospicua diffusione sotto varie ricette e preparazioni. Coltivare pomodori è estremamente interessante anche se viene sviluppato “in loco”, presso il proprio giardino, al netto di alcuni accorgimeni specifici che possono aumentare la produzione.
Il pomodoro infatti interpretato come pianta da coltivazione non è strutturalmente difficile eppure ha bisogno di un po’ di cure per essere sviluppato al meglio. In caso contrario può diventare ben poco produttivo o addirittura perire prima del tempo.
Quali sono le cose da ricordare in merito ai pomodori, e come coltivarli al meglio?
Consigli di primavera
E’ una specie che ha un apporto sostenibilmente elevato di luce ed uno altrettanto costante ma non eccessivo di acqua. Quasi ogni pianta di pomodoro tende a svilupparsi verso l’alto, essendo nata come rampicante, fattore da ricordare una volta che è stata effettuata la semina oppure l’innesto che può essere effettuato dalla primavera.

La primavera è il periodo ideale per innestare una pianta di pomodori, mentre la semina, che spesso viene effettuata in semenzario o in serra, viene concepita un po’ prima, tra la seconda metà di febbraio e marzo. Importante è naturalmente il terreno giusto, ancora di più se decidiamo di innestare quindi mettere a dimora la pianta.
Il contesto giusto per far crescere i pomodori è da considerare ben illuminato, anche sotto una luce abbastanza diretta (ma non “aggressiva”) per almeno 4-5 al giorno. In primavera il processo di crescita è più rapido però bisogna comunque considerare una acidità non elevata del terreno, tra 5,5 e 6,5 come PH.
Il terreno giusto
Il pomodoro perisce in fretta in caso di mancata presenza di nutrienti, bisogna iniziare diversificando il tipo di concime, che può essere indifferentemente letame animale ma anche un compost fatto in casa con gli scarti organici, essenziale è che sia ben amalgamato tra le parti. Il pomodoro è molto esigente in fatto di concimazione.

Sono necessari infatti tutti i principali minerali, non esagerando con uno in particolare nelle quantità ma privilegiando un equilibrio tra le parti, essenziale l’azoto ma non troppo altrimenti la pianta genererà soprattutto fogliame e meno frutti. L’innesto di elementi organici dovrà proseguire per tutto il periodo di crescita quindi almeno fino alla fine dell’estate.
Essenziale procedere con una opportuna operazione di vangatura, in profondità e con energia, meglio ancora se disponiamo di una zappa a doppia lama o un forcone, anche per rendere il terriccio più fluido e meno compatto possibile. Il concime va innestato con una buona quantità , e va aggiunto anche successivamente sotto altre forme.
Cura ed irrigazione
Per ottenere un buon raccolto è essenziale piantare una pianta di pomodori in un’area protetta dal forte vento ma che possa essere in grado di ricevere abbastanza aria. Il terreno dovrà essere sempre leggermente umido senza diventare mai secco ma al tempo stesso non irrigando troppo: il miglior sistema di irrigazione è quello a goccia.

Con la crescita dei primi pomodori può essere utile iniziare a controllare il processo di sviluppo della pianta: già con la fine della primavera è indipensabile la rimozione dei rami ascellari, che crescono in corrispondenza tra il tronco ed i ramo, e sono sostanzialmente un evidente segno di crescita della pianta. Tuttavia queste sezioni vanno eliminate con le dita non appena abbastanza grandi così da non eliminare energia utile alla pianta che può utilizzarla per la crescita dei frutti.
Ricordarsi che il pomodoro essendo una specie rampicante, ha bisogno di sostegni quando la crescita iniziale è divenuta oramai non sufficiente: il peso dei rami e dei frutti rischia infatti con il tempo di far cadere i fusti su un lato, provocandone la rottura e danneggiare così l’intera struttura della pianta.