Medico radiato per prescrizioni pericolose: la verità che nessuno ti dice

Casi di medici messi in discussione se non addirittura radiati dall’albo sono a dir poco esemplari e suscitano non poco scalpore anche in ambito mediatico, attraverso i siti web ed i portali di informazione oltre che sui giornali, naturalmente è emblematico il caso confermato della radiazione di un medico a seguito di una indagine per prescrizioni “pericolose”.

Il ruolo del medico nella prescrizione

Ciò che viene chiamata spesso “ricetta” identifica la prescrizione medica, un vero e proprio documento regolamentato dallo stato italiano attraverso il Ministro della Salute che vede nel ruolo del medico una figura fondamentale, ben più decisiva di quella dell’inermediario tra stato e paziente, in quanto la prescrizione definisce una responsabilità.

Immagine selezionata

Il documento infatti definisce le cure necessarie e riconosciute anche dalla figura del medico nei confronti dello stato, condizione che ha portato in un caso piuttosto emblematico e confermato anche dal Ministero della Salute nei confronti del Dottor Vittorio Bianchi a seguito di una inchiesta iniziata oramai oltre 10 anni fa.

Le prescrizioni possono riguardare specifici farmaci per particolari tipologie di paziente, ma anche configurare il corretto uso e la frequenza delle terapie di ogni tipo. Attraverso le prescrizioni mediche naturalmente è possibile avere accesso anche a medicine a costi ridotti, in caso di pazienti in condizioni economiche o sanitarie maggiormente gravi.

Il caso di radiazione

Il dottor Bianchi era stato già assolto con formula piena in merito ad un’altra accusa che lo aveva visto protagonista di atti di commercializzazione di farmaci presso canali non ufficiali, tuttavia è stato confermato reato in merito alla prescrizione ritenuta non coerente ed illecita che riguarda prodotti di fatto dopanti.

Immagine selezionata

Per atleti e semi professionisti che avevano chiesto proprio l’approvvigionamento di queste sostanze alteranti e non consentite, in quanto prive di prescrizioni terapeutiche legate a condizioni reali. Sostanzialmente la sentenza ha confermato delle prescrizioni non necessarie per diversi individui che ne avevano fatto richiesta con il fine di alterare le prescrizioni.

Il Ministero della Salute ha confermato il reato ed ha chiesto la radiazione dall’albo dei medici del dottore, con la conseguente quanto prevedibile impossibilità di esercitare la propria attività professionale. Solitamente questa decisione viene sviluppata a seguito di un comportamento reiterato, che segue un avviso formale, poi una forma di censura ed una forma di sospensione momentanea dell’esercizio.

Quando un medico può essere radiato

La radiazione di un professionista inerente alla causa medica costituisce la “massima punizione” prevista quindi in casi di gravità importante, arrecando danno presso i pazienti in modo anche potenzialmente irreversibile, a questa può unirsi una forma di accusa di truffa ed illecito nei confronti dello stato. In senso generale costituisce una forma emblematica di decisione.

Immagine selezionata

In caso di reiterazione profonda e continuativa anche nel corso degli anni, se sono presenti prove molto incalzanti e chiare, la radiazione può essere considerata la “chiusura di un cerchio” di un sistema che può aver posto il medico in una condizione di vantaggio economico o in qualche modo professionale però in modo illecito.

I casi di radiazione in Italia sono comunque molo rari, anche perchè la regolamentazione legislativa in merito è complessa, ed anche in fase di processo sono previsti elementi come appelli e richieste specifiche come ad esempio viene considerata potenzialmente impattante la condotta precedene di tipo professionale dell’accusato in questione, come fattore.

Un medico radiato può essere reintegrato?

La risposa è sì, seppur in un iter non banale, in quanto devono trascorrere almeno cinque anni, durante i quali chi è stato sottoposto a radiazione deve evidenziare una forma di riabilitazione personale, naturalmente accompagnata dall’esecuzione del provvedimento disciplinare (che può costituire in una sanzione o in una detenzione effettiva in caso di reati gravi.

Immagine selezionata

E’ bene sottolineare che la sentenza di radazione può essere comunque revocata a seguito di prove che vanno a modificare quindi a sovvertire la sentenza originale. La radiazione in caso di sviluppo in terriorio UE ha validità in tutto il contesto europeo, quindi il medico radiato non potrà esercitare su tutto il territorio Europeo.

Anche la presenza di eventuali ricorsi d’appello durante ed in fasi successive al processo non va a modificare la natura della sanzione per quella che viene considerata, parlando della radiazione dall’Ordine dei Medici, una forma anche basilarmente molto impattante nel lungo periodo, che va quasi sempre a minare la reputazione del professionista.

Lascia un commento